lunedì 8 dicembre 2014

Gabriele Adriano Gagetti: Sull'imprecazione "canaccio di dissi"


Padule di Vecchiano - Parco




Gabriele Adriano Gagetti

CANACCIO DI DISSI


“Canaccio di dissi" tipica imprecazione vecchianese. Molto duttile concreta l'imprecazione vecchianese arriva addosso come una lama tagliente - ha un suono secco senza prolungamenti di vocale perché viene immediatamente "sérata"  (serrata) dalla labbra che si chiudono a morsa.


L'espressione richiamata  in realtà era una pseudo metafora blasfema che di fatto alleggeriva quello che in realtà nascondeva ovvero l'offesa a Dio. Vecchiano per quanto autodefinatasi terra di atei e laici incalliti manteneva come del resto tutte le comunità rurali un forte attaccamento ai propri i due parroci allargati a tre perchè in quei tempi il nostro Renatino che oggi è il parroco del paese faceva pratica da prete. Penso che questa espressione sia nata al Bar dei Repubblicani dove, Don Franco Nannipieri, juventino incallito, si recava in occasione del mercoledi' di Coppa a vedere le partite. Don Franco si piazzava in prima fila, fra il Cimpo e Molo. Il Pallera piccolo stava sempre in piedi e dietro tutti gli altri, fino a sei fila di sedie impagliate o plastificate piene zipille di consuma corretti al rhum. Evidentemente la presenza di Don Franco alleggeriva i toni e quella che avrebbe avuto voce blasfema fu trasformata in imprecazione a libera interpretazione degli astanti. Don Franco curato intelligente e acuto in un certo qual modo con questa partecipazione di fatto agiva da evangelizzatore perfetto.


...Continua



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