martedì 9 dicembre 2014

Adriano Gabriele Gagetti: Ricordi sopra una squadra di calcio vecchianese (Seconda puntata)







Adriano Gabriele Gagetti

RICORDI SOPRA UNA SQUADRA DI CALCIO VECCHIANESE
(seconda puntata)


III

Accanto a Maurino il Puntoni con un tre Zernilhofkiano c'è il Magagna, un sorridente Rossano e il Maestro Roberto Melani. Il maestro Roberto Melani, grande esteta della musica, polistrumentista e divulgatore della musica fra i PEONAS. Si questo è un ricordo anche personale: - Il Maestro Melani nel volgere di un par d'estati insegnò i rudimenti del perfetto strimpellatore ad un bel manipolo di frequantatori del Bar de' Maiali - chitarre e pennina e via a giornate sane a fare esercizi sotto la guida paziente del Melani. Il nostro pubblico costituito da altri giovinastri non suonanti una volta diventati un tantino bravini fu trasformato in cori compassionevoli. Ci siamo divertiti tanto con il Melani. Il maestro abitava in quel tempo in Corte di Cecchino luogo di per se' evocativo di altre narrazioni antiche, ma questa è un'altra storia. Un aneddoto, suonando e risuonando un pomeriggio nel fondo che ci 'aveva affittato il Boddicchio in Via Barsuglia, scoprimmo che un altro Barsuglia per tutti gli amici Flauto possedeva una voce blues eccezionale ed una versatilità impressionante. Flauto o meglio Claudio cantando anche piuttosto bene - preso da lazzo e scherzo - cominciò a cantare con fare balbuziente. In quel modo di fatto prendeva in giro il Buon Maestro Melani notoriamente permaloso e il refrain più frequente una libera traduzione di Flauto da Knock knock at the Heaven's Door di Bob Dylan. La frase con balbuzie provocata recitava: - Aa-aahi capito' e si ripeteva. Da quei giorni con malcelato disappunto divento' - Aa-aahi capito? - Assistemmo tutti in diretta alla nascita di un soprannome. Grande persona il Maestro Melani - generoso e paziente divulgatore di musica verso irriducibili PEONAS più nutriti dal retropensiero di utilizzare quel poco che ci aveva insegnato o meglio che avevamo imparato per affascinare fiche in interminabili pomeriggi alla Lagomare che dal desiderio di dedicarsi seriamente alla musica. Il suo migliore allievo divenne SIPO (Massimo Lippi) tenace e continuo imparò veramente a suonare la chitarra e non è poco.



IV

Procedendo verso il mago vediamo Valtere il figlio dell'autista della SITA, al secolo Bertoni Valtere e non Walter che a quel tempo suonava come un nome imperialista. Un nato simpatico, ottima persona e sempre allegro - un caro amico in quei tempi di transumanze autobussistiche verso Pisa. Frequantava l'ITI per cui all'ingresso in città era fra i primi a scendere insieme a Liviano Grossi (il figlio di Cecco Pazzo) e a Adolfo Baraglia della famiglia dei giganti. Molto simpatico anche suo fratello minore di cui non ricordo il nome, il fratello musicante della Banda frequentava come d'ordinanza il Bar Nencioni dove regnava forte e indiscusso il Tiri, grande maestro di musica e dove si riunivano a più riprese i grandi consumatori di granite della Lisetta. In un sol colpo ho ricordato un mucchio di gente - che partita evocativa quella partita.


V

Tutto d'un botto arriviamo al Mago; beh! che dire qui ci vorrebbe la penna di un romanziere per descrivere quest'uomo incredibile. Ho sempre avuto opinioni contrastanti su di Lui, valente parrucchiere. Oggi, ancora oggi penso che non so se si atteggiasse o fosse veramente convinto - indubbiamente il suo salone di parrucchiere era sempre pieno - chissà se non fosse stato personaggio cosa sarebbe stato del suo salone. Un aneddoto: - un pomeriggio si sedette sulla sedia per una barba il Barracuda, al secolo Gioiello Baraglia - il Mago Gianfranco iniziò il suo spettacolo convinto di ipnotizzare Gioiello che stava al gioco. Ad un certo punto Gioiello si finse addormentato. Il Mago gli arrivò a tiro di schiaffo. Parti uno schiaffo a guancia piena con Gioiello ancora finto addormentato. Risate a crepapellle e avanti verso un'altra giornata da Gianfranco con sane letture di Gabriel Pontello alias Supersex fotoromanzo per adulti.



VI

Dietro al Mago mi pare di scorgere Concetto che all'epoca gestiva il Bar o se non lo gestiva più lo evoco ugualmente.Grande tifoso delle squadre vecchianesi si rese noto per i salti dallo spalto fin sopra lo "scrimbolo" della rete per urlare il suo grido di guerra in siculo-vecchianese " ABBITRO VATTELO A PIGGHIARE IN TOPA" Pigghiare si legge con l'accento!



VII

Un particolare, escluso il MAGAGNA di tutti quelli che calcarono il campo quella sera di calciatori veri non ce furono, ma fu una delle serate più divertenti delle nostre estati anni 70 - fece affari anche il PROSTITUTO meglio noto come SILVANO DELLA MIDE. Il soprannome PROSTITUTO se lo guadagnè perchè con ciò apostrofava gli arbitri che si avvicendavano non senza pericolo ad arbitrare le partite al campo di Vecchiano. Chi di spada ferisce, di spada perisce.


...CONTINUA







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