lunedì 31 gennaio 2011

Claudio Di Scalzo: La Balena che viene a morire a Bocca di Serchio

                   


LA BALENA CHE VIENE A MORIRE A BOCCA DI SERCHIO

Tra la Foce del serchio e il fiume morto e venuta a morire una balena. Il 26 gennaio.

Tra il soggetto consegnato al mito grazie a Melville e l’oggetto carcassa sulla sabbia studiato da addetti all’Arpat di Pisa e dell’università scorre, adottiamo la nostalgia per l’ottocento e per l’arpione del Capitano Achab.

Venti anni fa, e lo conservo come inedito, scrissi “la Balena sul Serchio” - Ne trascrivo l’Incipit…

“La Balena comparve a Vecchiano sul Serchio nell'anno 1899, in un giugno che intontiva persino le cicale. A vederla fu il ciabattino soprannominato "Lume". Le scarpe da risuolare lo assediavano nella sua bottega in via del Borgo e lì teneva sempre accesa una candela alla Madonna del Castello. (…)

E’ anche stordente per me scoprire che la fantasia si muove in anticipo sul Reale. Perché il simbolo viene sempre prima del concreto. E per questo motivo anche questa anonima Balena è salva nel disegno di Dio.

La foto e la notizia l’ho ricavata dalla bacheca di Anna Possenti su Facebook. Che saluto. Da qui. Claudio Di Scalzo detto Accio.

Claudio Di Scalzo - Anna Possenti: Sono la figlia del "Nini". Lettere su Vecchiano...

 

                                      Vecchiano, le antiche cave, il Serchio, Nodica


QUATTRO LETTERE SU VECCHIANO

Caro Di Scalzo, sono Anna Possenti la figlia del "NINI" di Vecchiano, le ho chiesto l'amicizia su Facebook perché mi piacerebbe intrattenere con lei discussioni su quello che era il mio paese quando ancora non ero nata, e su ciò che è diventato in questi anni... Lei non mi conosce ma io sì, per fama e grazie ai racconti di mio padre. Ricordo suo padre in bicicletta passare da casa mia d'estate e alzare la mano in segno di saluto verso il mio seduto sulla poltrona sdraio del mio terrazzo. Buona giornata. Anna

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Gentile Anna Possenti... ben volentieri accetto questo trait d'union Fb... leggo che adesso abiti in un paese che quando spiego Dante, il Dante del Canto di Ugolino, sempre ricordo. Da Ripafratta passo andando verso l'amata Lucca quando sono a Vecchiano... verso la Rocca salgo ogni anno in solitarie passeggiate neppure fossi Rousseau... è per me lietezza, lontano dalla mia terra, avere scambi con nomi che la mia heimat ricordano. Nella tua lettera mi riveli un'immagine di mio padre Libertario detto Lalo che mi riempie di gioia fino alla lucidezza delle palpebre... ho persino un weblog, "Vecchiano un paese", dove racconto Vecchiano... con storie che mi vengono dai vecchianesi... e sarò a V. per l'inaugurazione dell'Olimpia. Tuo padre, il Nini, è un personaggio e un uomo di una simpatia unica che dovrebbe avere il suo narratore, per battute fulminanti, autoironia, sguardo incantato sul mondo... l'ho conosciuto giovane come amico di mio cugino Angelo... e affettuosamente ci salutiamo incontrandoci... cara Anna mi scambierò volentieri con te... io prima o poi scriverò su mio padre il romanzo che merita... e su cosa è stata Vecchiano. Per me è il cuore pulsante del mio immaginario, e non per episodica abitazione, qui sta la linfa del mio essere anche se sono a Praga o ad Amsterdam perché li, a Vecchiano, è cresciuto Accio. Per ricordarlo mi firmo col soprannome chiudendo lettere ed a volte gli stessi miei scritti. Dunque un'amicizia su Fb - altre su questo network a volte diventano superficiali nei loro esiti - come la tua è per me un regalo di quasi primavera e mi convincerà a passarci più spesso di quanto faccia. Salutami il Nini e tuo marito. Dalle Alpi della Valtellina... Claudio detto Accio

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Che bello parlare con lei (te), fa sembrare un bellissimo paese anche Ripafratta!!! Per me vecchianese nata e cresciuta, Ripafratta, è solo un luogo dove dormire perché in realtà anche se non ci abito più, io vivo ancora a Vecchiano. Ed essendoci stata fino a 27 anni per 24 ore al giorno posso raccontarle molti aneddoti degli anni '80 e '90 in modo che possa capire quanto sia cambiato (in meglio o in peggio a lei l'ardua sentenza) il nostro caro paese natale e fare dei confronti tra i "vecchi" e i "nuovi" personaggi di spicco che si sono avvicendati sulle panchine di piazza Garibaldi. Ho letto i suo blog e “Vecchiano un paese” e mi piacerebbe trovarci passaggi in cui possa riconoscermi amch'io trentenne. Anna Possenti


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Cara Anna... ti scrivo sulla questione "paese". Come io la intendo. In me non c'è alcuna consolatoria visione verso il passato sempre migliore del presente. Penso il presente Duemila interessante. E lo vedo con la mia età. La letteratura toscana, in particolare, ha scritto molto sul "paese". Strapaese chi lo metteva al centro dell'universo, Stracittà di andava verso le metropoli. Oggi esiste il GLOCALE, globale più locale, e nelle nuove tecniche di comunicazione ma anche scrittura il locale di Vecchiano può diventare Globale in narrazione-immagine-suono! Qui sta il mio mestiere di scrittore-pittore in connubio completo con le nuove tecnologie. Vecchiano, però è, anche come altri paesi limitrofi, ancora custode di storie ed episodi non solo gustosi ma di vita che a volte è poesia. Dunque senza cadere nel folkloristico o nel bozzetto, oggi, una Comunità, un'amicizia web, allargata ad altri reali uomini e donne del paese, può condensarsi anche in qualcosa che è letteratura. Storia. Il weblog "Vecchiano, un paese" il cui titolo viene dal mio libro Feltrinelliano, è aperto. Anzi può benissimo ospitare tuoi contributi. E così la tua età sarai tu stessa a raccontarla. Chi meglio può farlo? scrivi brevi storie. Poi me le spedisci ed io le pubblico. Come faresti per Facebook... soltanto che qui, nel Weblog, avranno un contesto che non scade... A presto, Claudio detto Accio