venerdì 10 settembre 2010

Claudio Di Scalzo: Olandese Volante e pirateria... o monachesimo che sa di prateria





OLANDESE VOLANTE  E PIRATERIA O MONACHESIMO CHE SA DI PRATERIA

Scrivendo a un lettore che ha la silhouette del generico destinatario di confidenze, confido quanto mi sta a cuore: sul mio essere un artigiano che ha avuto a che fare con la letteratura e l’arte non essendo un addetto ai lavori nella poesia, nella prosa, nell’arte.
Ricevo e-mail, le più diverse, dopo la mia presenza su Facebook e l’annunciato ritorno, in un magazine, come L’Olandese Volante, che chiedono notizie su di me, pubblicazioni, lacerti di biografia, e affettuose richieste di andare a incontri, letture, eventi, addirittura di inventarmi un laboratorio poetico!

Caro lettore episodico,
io sono semplicemente uno di Vecchiano che scrive. Di Vecchiano anche se sto tra le alpi retiche. Qua e là appare il mio nome e cognome, anche in eventi lontanissimi della neo-avanguardia e dello sperimentalismo; e poi perché con un amico inventai un libro di lettere, a lui dirette sul paese dove siamo nati, pubblicate da un editore con tante librerie, e se ci ripenso i vantaggi furono magnifiche cene dove qualcuno a tiratura 300.000, con un italiano stento, ti chiedeva interrogativo se il sedano nell’intingolo era buono! o ritrovavi il fondatore di Diario, ma che per te era rimasto quello conosciuto alla riunioni con Sofri a Pisa; frequentazioni che, al di là della simpatia che generano, secondo me all’Autore nel fine Novecento e ancor più oggi non servono a nulla, anzi danneggiano, perché ti portano nel magma-caos di una simil-vita letteraria dove i corpi sudano strusciandosi come le natiche sulla simil-pelle dei divani.

Tutto ciò non mi garba. Non ne ho voglia. Certo se uno cerca frequentazioni per ottenere una pubblicazione, apparire in rivista, essere ricordato in un premio, può servire. A me non si confà. Perché per me l’Autore intanto è postumo, se lo vale; inattuale se vive con quel minimo di niccianesimo la sua dionisiaca residua selvatichezza per evitare la società dello spettacolo e la teatralizzazione dei vissuti in rosa sul Web; negato al feticismo della merce se si ricorda del filosofo di Treviri, e abbastanza sapiente da tenere l’Ecclesiaste sul comodino dando poca importanza ai lasciti, compresa la scrittura, sulla terra che lascerà a breve! Se poi uno ha la fortuna, di conoscere l’Assoluto in amore, e può essere anche il Cristo, e io l'ho avuta, ciò tiene lontani da quanto è un pallido riflesso se lo si cattura con la poesia per affidarlo alla pubblicazione e ricavarne vita letteraria,... bisogna usare ogni cautela, il rischio è di sfregiarne la nascosta bellezza. 

Da qui la prateria, la solitaria saggezza della pista, anche on line, per anni, dal 2005, solo e davanti a chi ti cerca per un attimo, stando altrove. Anche in una mansarda della Valchiavenna come un monaco. Domani, con l’Olandese Volante il meccanismo sarà lo stesso. Oceano. Sul web ci sto in solitaria, ma offro inediti, il mio essere in scrittura se interessa e in immagine, le narrazioni che per me contano. Se uno vuole incontrarmi di persona, anche senza preavviso, è facile: in luglio nella pinetina di Marinella di Sarzana e la sera al Bar Cartagena di Marina di Carrara; ad agosto in Piazza a Vecchiano, o dietro la chiesa, basta aprire un cancello verde e chiamare: Accio, e se volete essere educati Signor Accio…; gli altri mesi in via Manzoni, che porta alla stalla del Gino, a San Cassiano Valchiavenna. Non vi potete sbagliare c’è la mia casa, c’è la stalla, e due labrador, uno miele, uno nero, che neppure abbaiano, e che scuotendo la testa, vi indicheranno uno che vanga l’orto o sega la legna… da uno così è inutile cercare di discorrerci di letteratura e arte. Fareste il viaggio a vuoto.

Non vado mai ad eventi legati alla letteratura, siano grandi o piccoli; dal 1986, dopo un incontro sui “destini” della Poesia, a Udine, da Campanotto, che generò una dimenticata antologia sul “Nuovo”, sono tornato a Verona, il 24 aprile 2010, a discutere di poesia on line, perché l’ha organizzato un artista generoso che si chiama Alessandro Assiri.  Accio
 


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