Padule di Vecchiano - Parco
Gabriele Adriano Gagetti
CANACCIO DI DISSI
“Canaccio di dissi" tipica imprecazione vecchianese.
Molto duttile concreta l'imprecazione vecchianese arriva addosso come una lama
tagliente - ha un suono secco senza prolungamenti di vocale perché viene
immediatamente "sérata" (serrata) dalla labbra che si chiudono a
morsa.
L'espressione richiamata in realtà era una pseudo metafora blasfema che
di fatto alleggeriva quello che in realtà nascondeva ovvero l'offesa a Dio.
Vecchiano per quanto autodefinatasi terra di atei e laici incalliti
manteneva come del resto tutte le comunità rurali un forte attaccamento ai
propri i due parroci allargati a tre perchè in quei tempi il nostro Renatino
che oggi è il parroco del paese faceva pratica da prete. Penso che questa
espressione sia nata al Bar dei Repubblicani dove, Don Franco Nannipieri,
juventino incallito, si recava in occasione del mercoledi' di Coppa a vedere le
partite. Don Franco si piazzava in prima fila, fra il Cimpo e Molo. Il Pallera
piccolo stava sempre in piedi e dietro tutti gli altri, fino a sei fila di
sedie impagliate o plastificate piene zipille di consuma corretti al rhum. Evidentemente
la presenza di Don Franco alleggeriva i toni e quella che avrebbe avuto voce
blasfema fu trasformata in imprecazione a libera interpretazione degli astanti.
Don Franco curato intelligente e acuto in un certo qual modo con questa
partecipazione di fatto agiva da evangelizzatore perfetto.
...Continua
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