A prescidendere dalla lunga frequentazione del vernacolo
vecchianese, non ho mai perso il vernacolo pisano e il vernaccolo lucchese con
i quali sono cresciuto in famiglia; si sa per certo che i dialetti e i
vernacoli si imparano in casa per cui, sempre incuriosito da questa
parlata larga e impastata di saliva sovente mi accompagnavo a personaggi
autoctoni di sicura certificazione: - Uno di questi, un vero narratore fu
NORVEGIO IL FALEGNAME, Vecchianese con bottega artigiana a NODIA. Mi affezionai
cosi' tanto a quest'uomo antico che spesso mi accompagno' nel mio girovagare
per la Penisola Italica. Un giorgio ni feci NA DIMANDA - MA TE NORVE COM'HA
FATTO A DOVENTA' FALEGNAME! - Norvegio iniziava sempre i suoi discorsi con una
esclamazione evocavativa: OHHHHH! ANCO DA BIMBO M'E' SAPPIA PIACIUTA LA PASSERA
E NELLA BOTTEGA DER MI NONNO GUSTAVO VENIVIN SEMPRE DELLE SPOSOTTE CON LE
BIMBE. Ed io: - quindi - OHHHHHHHHHHHHHH! A PARTE R'FATTO CHE M'ENTRIEDE
L'UDORE DEL LEGNO NER NASO, CE LA FECI A PORTANNE UNA NE ìAMPI DI GRANTURCO E
DANNE LA STRUSCIAI DAPPERTUTTO. Ed io: - se ha cominciato presto. E lui: - STA
ZITTO M'INDIEDE BENE SI, LA MAMMA DELLA BIMBA C'ARRIVO' TUTTA SGARUFFATA A CASA
VENNE DAR MI NONNO A LAMENTASSI. Ed io - Er tu nonno: - BONO LUI, NI RISPOSE -
SPOSA IO A MEZZOGIORNO SCIOLGO IL TORO TE PENSA A LEGA' LA VACCA.
Nota: SAPPIA VA LETTO COME "SEMPRE"
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