Claudio Di Scalzo
VOHABOLARIO VERNAHOLO DELLE MI' PARTI
Accidentiaté
Imprecazione! però pronunciata con labbro ironico diffusa in tutta la Toscana, da Carrara a Grosseto, da Arezzo a Pistoia. Invettiva lanciata in un momento di nervoso, disappunto, constatazione che l'altro t'ha creato, ti sta creando, ti creerà, problemi e qualche guaio, impiccio, noia, che proprio in quel momento proprio non "richiedevi", non era giornata da sopportanne l'urto.
Per questo gli "accidentiaté" volano molto tra amici e fidanzati e in famiglia. Molto, con varie espressioni e raddoppi esclamativi! da babbo e mamma e nonni ai figlioli, tipo: "meglio perditi che trovatti"; "era meglio se quel giorno mi tiravo una sega!"; "era meglio se quel giorno ciavevo il marchese!"; "ma chi somigli così bischerò a me no! di siuro?";... mentre i figlioli, in genere pensano varianti di "accidentiaté" ma in silenzio nel monologo interiore... perché un tempo, non so ora!, il babbo imbufalito ti poteva rincorre fino a che non t'aveva chiappato e tonfatti per bene!...
oppure ride di gusto per lo scatto che avevi mostrato per com'eri salito sull'albero a gatto... e perdonatti al volo... e nel ritorno dar la 'olpa di tutto il guaio alla socera o a mamma che un 'apisce un bao di 'ome son fatti elli del nostro 'ognome! ... hai intesi porcoiddissi... - Ho inteso babbo... ma me le dai millelire che devo 'omprà il giornalino novo di Tex!
NOTA
Mi garba riordare che il mi'
figliolo, Dario, l'ò rincorso spesso... perché m'aveva fatto venì il nervoso a
mille!... e che il suo scatto atletico odierno, negli sport che pratica,
dipende - seondo me! - da come (lui piccino) a Marina di Vecchiano e Marinella
di Sarzana lo rincorrevo anche per km senza mai riuscire ad agguantallo!
...CONTINUA
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